Esiste la concezione erronea per la quale una volta che si raccoglie la coltivazione, il lavoro del coltivatore è finito. Tuttavia è necessario portare avanti diversi processi che assicurano un prodotto finale della miglior qualità. Per questo, è importante sapere come seccare la marijuana correttamente per non rovinare il lavoro per diversi mesi. Pertanto, di seguito spiegheremo differenti fattori chiave e tecniche per ottenere un’essiccazione sicura e semplice.
Che cos’è l’essiccazione della marijuana
L’essicazione della marijuanan è un processo che si realizza una volta fatta la raccolta. Il processo di essiccazione delle cime fresche è un lavoro che consiste nell’eliminare l’eccesso di umidità e gran parte della clorofilla che ormai non è necessaria.
Si deve tenere in considerazione che gli esemplari appena tagliati contengono fino al 75% di acqua. Pertanto sarà bene ridurre fino ad un 10-15% dopo due o tre settimane. L’eccesso di umidità delle cime fresche non permettono che vengano bruciate in maniera adeguata e fanno in modo che la concentrazione di cannabinoidi non sia quella desiderata. Pertanto, il THC è ancora nel suo stato inattivo (THCA), pertanto è fondamentale seccare i fiori per ottenere la loro trasformazione.
Per questo, è bene seguire i metodi corretti per seccare le cime in maniera corretta.
Gli esemplari appena tagliaticontengono fino al 75% di acqua, essendo necessario che si riduca il contenuto fino al 10/15% dopo due o tre settimane. L’eccesso di umidità non permette alle cime di bruciare correttamente, allo stesso tempo anche il contenuto di cannabinoidi non sarà al massimo rendimento. Questo accade perché il THC è ancora in uno stato inattivo (THCA), pertanto è fondamentale seccare i fiori per ottenere la sua trasformazione.
La pulizia: il passo che precede l’essiccazione
Per ottenere un’essiccazione e un trattamento delle cime del tutto ottimale, è necessario realizzare precedentemente la pulizia delle piante. Questo consiste nel liberare le piante da foglie grandi che producono un fumo aspro e che contiene meno tricomi.
È necessario sottolineare che oltre a potersi realizzare prima dell’essiccazione, si possono anche trattare le cime dopo aver seccato la marijuana, sebbene la maggior parte dei coltivatori lo fanno prima.
Se si vuole realizzare un lavoro di qualità, sarà necessario avere delle forbici dalla punta fina, guanti e vari vassoi per separare il materiale vegetale dagli scarti. Una volta che sono state tolte le foglie si passa alle così dette foglie di zucchero, eliminando le punte che sporgono dalla cima. Se ci si vuole rendere più facilitare questo lavoro è possibile utilizzare delle pelatrici, come Trimbox.
Come seccare la marijuana appena tagliata
Dopo aver trattato i fiori, si devono attaccare i rami interi con delle pinze in corde arrotolabili o stendini ripiegabili, è possibile anche installare delle reti di essiccazione, per questo scopo, nel caso non si disponga dello spazio necessario.
Sarà necessario controllare i valori della temperatura e dell’umidità che abbiamo menzionato,per ottenere una corretta evaporazione della clorofilla e dell’umidità.
Se l’essiccazione sta avvenendo troppo rapidamente, attorno ai 5 giorni, è consigliabile ritirare le foglie grandi o quelle che presentano un aspetto debole. Questo lavoro permette che le foglie di dimensioni minori coprano le cime quando gli esemplari sono appesi. Così facendo si ottiene un’essiccazione più lenta che si estenderà fino a due settimane, è necessario successivamente togliere le foglie secche.
Nel caso contrario, se si seccano troppo lentamente sarà a causa dell’eccesso di umidità nello spazio dove si sta svolgendo il processo, pertanto è raccomandabile cambiare la postazione. È importante anche utilizzare attrezzature professionali come termometri e igrometri, per controllare ed ottenere questi valori con maggiore facilità.
Parametri chiave per seccare la marijuana
Di seguito, descriviamo alcuni fattori che si possono tenere in considerazione per ottenere un’essiccazione corretta, per i quali è bene raggiungere una serie di parametri concreti.
- La durata dell’essiccazione: il periodo approssimativo dell’essiccazione di marijuana è da 2-3 settimane, sebbene a seconda della densità delle cime e del metodo scelto può aumentare in una settimana o più.
- La temperatura: deve mantenersi tra i 18 e 24 ºC, poiché una temperatura superiore ai 25 ºC può causare un’inadeguata ossidazione dei tricomi e la possibile putrefazione dei fiori. Dei valori igrometrici alti e l’esposizione luminosa può far sì che il THC finisca per trasformarsi in CBN ottenendo risultati differenti a ciò che si aspettava.
- L’umidità: l’umidità relativa è raccomandabile che oscilli tra i 45-55%, valori che impediranno che proliferano differenti tipi di funghi.
- La circolazione dell’aria: non è conveniente che ci siano correnti d’aria nella sala di coltivazione, la quale è necessario che si mantenga al buio e totalmente secca. Se il calore fosse molto alto e si dovessero utilizzare ventilatori, non devono essere puntati verso il materiale vegetale.
Consigli per l’essiccazione della marijuana
Tra i consigli da tenere in considerazione ricordiamo:
- Prima dell’essiccazione, in concreto prima del taglio della pianta, è necessario che la terra sia ben idratata, come il resto della coltivazione, per assicurare che l’essiccazione sia più lenta.
- Allo stesso tempo, si sconsiglia di tagliare gli esemplari se è stato appena aggiunto qualsiasi tipo di prodotto, in particolare se si tratta di un fotoprotettore, poiché in questo caso sapore e aroma potrebbero vedersi seriamente compromessi.
- Nel caso l’umidità sia alta, ossia più del 65%, sarà necessario l’uso del deumidificatore.
- Allo stesso tempo, nei luoghi nei quali il calore è troppo alto, è consigliabile l’uso di ventilatori.Tuttavia, se è necessario utilizzare questi articoli, non devono mai essere concentrati direttamente sulle piante.
- Si sconsiglia l’uso di scatole di cartone, poiché la qualità della raccolta sarà chiaramente inferiore, così come il rischio di soffrire infestazioni di funghi come la muffa grigià sarà molto più alta.
- Allo stesso tempo, non è neanche necessario lasciare che i rami delle piante stese si tocchino, poiché questo contatto potrebbe generare un’eccessiva umidità e una putrefazione indesiderata.
- Inoltre, se si riconosce qualsiasi zona putrefatta, si deve ritirare immediatamente prima che riesca a contagiare il resto delle piante.
- D’altra parte, si dovrebbe evitare anche di toccare troppo le cime, a causa della delicatezza dei tricomi che ricoprono i fiori freschi.
- I mesi estivi non sono l’epoca migliore per seccare la marijuana, poiché le temperature saranno superiori a quelle che necessita la pianta.
Come succede in qualsiasi altro lavoro, bisogna acquisire esperienza, pertanto ogni coltivatore andrà a migliorare sempre più in ogni coltivazione, poiché ogni volta conoscerà sempre più il suo ambiente e le sue condizioni ambientali, per apprendere poco a poco come seccare la marijuana nella miglior forma possibile.